lunedì 15 novembre 2010

Arco di Trento-Parete san Paolo-in memoria di ugo ischia-

Sabato come di consueto nell'ultimo mese, si va ad Arco la via è: In memoria di Ugo Ischia, siamo io, Marco, il Busso, Alex Claudio e Giovanni.

lunedì 8 novembre 2010

Via Selene-Parete San Paolo Sud-

...Come da Firma..bella Grill.... un'altra bella via di placche tetti e diedri proprio bella...con Marco.


la via
prima di un bel traverso.....che anche da secondo ha il suo perchè!!!
Posa Plastica...
ciao Ettore

domenica 7 novembre 2010

Una Cinque Giorni in Amsterdam

...E' già grazie all'ospitalità di Jolanda e Walter, vistiamo questa fantastica città, colori, biciclette, fast food, mulini a vento, Red discrit, coffe shop e musei creano un luogo moderno e multietnico..la consiglio a tutti...ciao













mercoledì 13 ottobre 2010

lunedì 4 ottobre 2010

...DOPO LE VACANZE SI RIAPRE CON CALLIOPE...

...è gia.... dopo una stupenda vacanza in Croazia, Isola di Lussino, con la mia dolce stellina Betti...un Week end a Sabbioneta e Brescello si riaprono le danze con una bella via ad Arco-Calliope consigliata a tutti spettacolari i primi due tiri...













lunedì 2 agosto 2010

Un Week-end Dolomitico

Fantastico finesettimana Dolomitico, io e il Busso e la dolomia, due belle vie -la via Rossi Tommasi al Ciavazes- e -La via del buco o Finanzieri al Piccolo Lagazuoi-.

Sulla Rossi Tommasi
Sulla Rossi Tommasi prima del 5°tiro
all'uscita della via del Buco

Via Rossi Tommasi-Relazione presa da internet-

Via del Buco o Finanzieri-Relazione da planetmountain-

mercoledì 14 luglio 2010

Ultima uscita con il corso A1-Cevedale 3769 mt.-

Che dire ancora uno splendido week-end in compagnia di fantastiche persone. Insieme abbiamo raggiunto la vetta del Cevedale.

la Vetta dal Rif. Pizzini
Crestina Finale
I tre Gringo: Ettore Gomez Tommy
Gran Zebrù Alle spalle
Stupideros in vetta

Vetta dal Rif. Casati

lunedì 5 luglio 2010

Monte Polluce (m 4092)-scivolo ovest-

Bellissima due giorni, con la gita del CAI Treviglio...salito il Monte Polluce per lo scivolo ovest, in ottime condizioni con neve dura e portante.
il primo giorno laciate le auto a st Jacques (val d'Ayas-AO-), con il taxi Jeep saliamo al pian della verra superiore, zaino in spalla risaliamo per sentiero n 7 fino ha raggiungere il moderno rifugio Guide Val D'ayas, il tempo è bello ma le nuvole nere porteranno acqua ghiacciata alla sera. Il clima all'interno del rifugio e caldo e gioviale fatto di risate racconti e genpy, un grazie anche ai rifugisti cordiali e simpatici.
Il secondo giorno sveglia alle 4.45..colazione...ore 5.30 calzati i ramponi piccozza alla mano risaliamo il ghiacciaio superioriore fino allo scivolo ovest e visto che è in condizioni perfette saliamo quest'ultimo...breve cresta sommitale..alle 8.00 siamo in vetta..fantastico...
il rientro una lunga e infinita segagambe discesa di 2400 m..devastante...ma tutto allenamento come si dice.

pian della verra
la truppa del CAI Treviglio
Rifugi Mezzalama e Guide Val d'Ayas 
ultimi passi prima del rifugio Guide val d'Ayas
dalla Vetta
Gruppo in vetta

Relazione da Internet con aggiunte alcune parti dal preciso Davide A.
Monte Polluce - 4092 m
Regione: Val Aosta (Aosta)
Provincia: Aosta
Gruppo montuoso: Alpi Occidentali - Alpi Pennine - Gruppo Monte Rosa
Località: Valle d’Ayas
Coordinate GPS della vetta: N45 55.669 E7 47.119
Punto di partenza: Saint-Jacques (q. 1689 m)
Versante di salita: W
Dislivello di salita: 2410 m
Dislivello totale (salita+discesa): 4820 m
Tempo di salita complessivo: 6,00h+3,00h=9,00 h

1° giorno:
dislivello in salita 1736 m da St. Jacques, tempo complessivo 6,00h;
Di seguito sono riassunte i principali punti di riferimento e le quote:
-Saint Jacques (1670 m)
-Pian di Verra Inferiore (2152 m),
-Pian di Verra Superiore (2382 m) in ore 2:15 a piedi da Saint Jacques; in ore 0:30 in fuoristrada
-Rifugio Mezzalama (3004 m) in ore 1:45 dal pian di Verra Superiore
-Rifugio guide della val d’Ayas (3420 m) in ore 2:00 dal rif. Mezzalama

2° giorno:
-dislivello in salita 674 m, tempo 3,00 h
-dislivello in discesa 674 m al rifugio, 3.00h + 1736 m al paese, circa 3,30/4,00h, in totale 6,30/7,00h

Valutazione:
Gita alpinistica su ghiacciaio. Richiesta una minima capacità di arrampicata su roccia.
Salita piuttosto impegnativa e di soddisfazione, ad un 4000 per niente banale: attenzione ai crepacci sul ghiacciaio, ed ai detriti mobili sulla cresta. Passaggi su roccia da affrontare con attenzione.
I tempi si possono allungare di molto, soprattutto quelli di discesa, qualora si incontrasse molta gente lungo la via(cosa alquanto probabile nei fine settimana).

Tipo di salita: Traccia su ghiacciaio
Periodo consigliato: estate, luglio-agosto
Difficoltà: EEA - AG - II - ADDifficoltà
escursionismo - EEA: per escursionisti esperti con attrezzatura Itinerari su vie ferrate o percorsi
alpinistici attrezzati, dove la frequenza delle attrezzature, l’impegno fisico richiesto e la notevole esposizione
rendono necessario l’uso di attrezzature per l’autoassicurazione e l’eventuale assicurazione reciproca.
Tipo di salita alpinistica - AG: Salita alpinistica su neve e ghiaccio, affronta pendenze superiori ai 35°, creste e canali ghiacciati, richiede attrezzatura da arrampicata e da ghiaccio (corda, imbrago, rinvii, moschettoni, nuts e friends, eventuali chiodi da ghiaccio, piccozza, ramponi, caschetto da roccia), necessita di esperienza, capacità di valutazione ed allenamento.

Difficoltà alpinistica Scala UIAA (Welzenbach) – II Poco difficile: Si richiede lo spostamento di un arto per volta ed una corretta impostazione dei movimenti. Appigli ed appoggi sono abbondanti.
Difficoltà alpinistica scala francese – AD- :Abbastanza difficile (difficoltà alpinistiche su roccia e ghiaccio, pendii di neve/ghiaccio fino a 40-50°)

Punti di appoggio:
Rif. Mezzalama (q. 3004 m – coord. GPS: N45 54.824 E7 45.566);
Rif. Guide Val d'Ayas (q. 3420 m – coord. GPS: N45 55.234 E7 46.019)
Servizio taxi fuoristrada per il pian di Verra Superiore +39 0125.307997 +39 335.6626748
Attrezzatura necessaria: Scarponi da ghiacciaio, Caschetto, imbraco, moschettoni, corda, cordini, picozza,
ramponi, friends, rinvii, chiodi da ghiaccio
Libro di vetta: no
Cartografia: IGC 1:50.000 N. 5, Cervino Matterthorn e Monte Rosa

INTRODUZIONE

Il Polluce si eleva tra la Porta Nera e il colle Verra e segna lo spartiacque tra la Valle D´Aosta e il Vallese,
dividendo i bacini glaciali di Verra, di Schwarze e di Zwillings. Si presenta da ogni versante come un cono di
ghiaccio percorso da qualche nervatura rocciosa. Il toponimo è relativamente recente ed è di origine aulica, come quello del vicino Castore.Le due cime, viste da settentrione, hanno molti tratti comuni e formano insieme il gruppo degli Zwillings, dei "gemelli".
La prima salita al Polluce risale al 1° agosto 1864 quando il ginevrino Jules Jacot, Peter Taugwalder e Joseph Maria Penner raggiunsero la vetta partendo dalla Porta Nera.

PRIMO GIORNO:

Accesso:
Da Saint-Jacques si raggiunge il villaggio di Blanchard, che si trova alla confluenza dei torrenti di Verra e di
Courtod, dove nasce L’Evancon: oltre il ponte ha inizio la mulattiera che sale nel Vallone di Verra. E’ possibile usufruire del servizio taxi per raggiungere il Pian di Verra, 2050 m, evitando in questo modo circa 400 metri di dislivello.
Descrizione dell’itinerario di salita al rifugio:
Si raggiunge il villaggio di Fiery, dove il sentiero si divide, quindi si volge a destra e si prosegue fino a uscire nel vasto Pian di Verra 2050 m. Si prosegue sul tracciato della strada sterrata, che occorre seguire fino all’estremità inferiore del Pian di Verra superiore (2400 m). Prima dell’alpeggio si prende a sinistra e si previene sul sentiero che risale un ripido pendio erboso, quindi attraversa un altopiano e si porta sul filo della morena, che in alcuni tratti si ristringe alquanto. Con facilità si previene così al rifugio Mezzalama 3004 m. Di qui si continua per aggirare sullasinistra le bastionate rocciose soprastanti e per immettersi sul ghiacciaio, superando il punto meno seraccato. Si prosegue nella conca glaciale spostandosi verso destra e puntando al proseguimento dello sperone di Lambronecca, che emerge dal ghiacciaio. Dopo aver raggiunto le prime rocce, si sale infine la nervatura che porta al rifugio Guide della Val d´Ayas 3425 m.

SECONDO GIORNO

Descrizione dell’itinerario di salita alla vetta: Dal rifugio si raggiunge il vallone del ghiacciaio di Verra e si prosegue verso est, puntando alla base del versante sud del Castore. Senza raggiungere il Colle di Verra, si volge a sinistra e, acquistando leggermente quota, si previene alla base della cresta sud ovest del Polluce. Si affrontano le prime facili rocce, sovente innevate, che portano a un risalto. Questo deve essere evitato sulla sinistra, quindi si incontra una corda fissa che consente di superare alcune placche lisce. Si percorre un camino (sovente tappezzato di ghiaccio) attrezzato con una corda fissa, che da accesso a una sella. Da questa si percorre sulla sinistra una paretina rocciosa (anch’essa attrezzata con una corda fissa) che sfocia sulla spalla quotata 3991 per proseguire infine la crestina nevosa che conduce alla sommità. Si scende per l’itinerario di salita usufruendo di una breve corda doppia nella paretina sottostante alla spalla.

Avvicinamento al tratto su roccette:
Dal rifugio si prende la pista ben tracciata che si inoltra sul Ghiacciaio Grande di Verra (piccozza e ramponi), serpeggiando tra gobbe e crepacci: raggiunto un primo avvallamento, si supera una zona ricca di crepacci
(attenzione) per continuare poi la salita su pendio più ripido, fino al campo di ghiaccio sottostante l'ampio Colle di Verra (3845 m, h 1,10). A questo punto, si gira decisamente verso sinistra per traversare alla base tutta la rocciosa cresta Sud-Ovest del Polluce, fino ad una rampa detritica dove inizia il tratto roccioso (h 1,30).

Descrizione della via su roccia:
Si risale il pendio di detriti e sfasciumi molto instabili (massima attenzione a non staccare pietre!) fino al culmine della rampa, da dove si risale la cresta al meglio (diverse tracce possibili, che si incontrano tutte più in alto). Splendide vedute su Roccia Nera, Castore, Breithorn e Lyskamm. A tratti di sentiero si alternano brevi passaggi su roccette (I, II), da affrontare con attenzione per via della quota e del verglas, fino a giungere, all'uscita di una cengia, al passaggio chiave della via, attrezzato con catene: si traversa una placca liscia ed esposta (appoggi minimi per i piedi) fino ad un camino, che si risale al meglio superando un masso incastrato (catena). Giunti ad un colletto, si risale la parete di destra (catena) con arrampicata non banale fino ad un comodo terrazzo, ormai alla fine delle difficoltà, su cui sorge una madonnina. Da qui appare alla vista l'ultimo tratto di cresta ghiacciata che culmina con la vetta del Polluce: calzati nuovamente i ramponi, si risale la cresta (attenzione all'esposizione e ad una crepacciata nei pressi della vetta) e si giunge in breve sulla esile cima (h 1,45 dall'attacco delle rocce). Meravigliosa veduta sulle cime del Rosa (di fronte troneggia la Punta Dufour 4634 m), su Monte Bianco, Gran Paradiso e, oltre la cresta dei Breithorn, sulla acuminata piramide del Cervino. Discesa per la stessa via in h 2,30.

Salita via Scivolo Ovest
Difficoltà: PD+/ AD a seconda delle condizioni dello scivolo
Dislivello: 350 m dall'attacco / 680 m dal Rifugio Guide Ayas
Tempo di salita:1 ora dall'attacco / 2.30-3.00 ore dal Rifugio Guide Ayas
Materiale: Normale dotazione alpinistica (corda, piccozza, ramponi, qualche chiodo da ghiaccio fosse
particolarmente vetrata)
Esposizione: Ovest
PARETE OVEST -
Da percorrere solo in caso di buone condizioni del ghiaccio e della neve Dalla base del canalino sud-ovest si prosegue in direzione nord costeggiando la base del Polluce fino a superare completamente la cresta sud-ovest e giungendo sotto la parete ovest. Da qui si risale piuttosto linearmente il ripido pendio per circa 150 metri fino ad arrivare a vista dell’anticima del Polluce che si trova alla nostra desta appena sopra la cresta rocciosa. A questo punto si taglia brevemente il pendio in direzione sud fino a giungere all’anticima. La salita in cima è al stessa descritta qui sopra. Questo itinerario può essere utilizzato come discesa alternativa al tratto attrezzato.

lunedì 28 giugno 2010

GRAN PARADISO CON I RAGAZZI DELL'ALPINISMO GIOVANILE

Fantastico week end con i ragazzi dell'aplinismo giovanile, salita la vetta del Gan Paradiso 4061 mt. Tutti veramente bravi...

1° Giorno: Val d'Aosta, Vasavaranche, dalla località Pravieux (1834 m), un paio di chilometri a valle di Pont, l'ampio sentiero dopo aver attraversato un bosco di larici raggiunge per pascoli l'alpeggio di Lavassey (2194 m). [1h]
Da qui, dopo aver costeggiato la base della rocciosa Costa Savolere, si attraversa un torrente e si guadagna infine con un ultimo strappo il Rifugio Chabod (2750 m).[1h30]

2° Giorno: Dal rifugio Chabod si sale al locale invernale. Si ignora il sentiero sulla sinistra (5A) e si procede a destra dell'edificio, seguendo la condotta dell'acqua che continua nel vallone sormontato dal Ghiacciaio di Montandayné. Si prosegue senza difficoltà verso sud per toccare la morena che separa questo Ghiacciaio da quello di Laveciau. Si prosegue ora per la ripida cresta della morena fino a giungere al Ghiacciaio di Laveciau (1,30 ore).Una sosta per attrezzarsi (corda, ramponi, ...) ed ammirare la poderosa e spettacolare parete NORD del Gran Paradiso.Si attraversa a destra e si inizia la salita al centro del Ghiacciaio di Laveciau (seracchi ai lati) fino a giungere ad un vallone delimitato sulla destra dalla cresta denominata "Schiena D'Asino", divisorio tra i ghiacciai di Moncorvè e di Laveciau.Si risale il vallone al centro prestando attenzione ai crepacci trasversali, insidiosi perchè non ancora molto evidenti, fino a raggiungerne la testata con un tratto piuttosto ripido e a collegarsi con la via normale proveniente dal Rifugio Vittorio Emanuele II sulla "Schiena D'Asino" (3700 m).Seguendo il facile dosso in direzione SUD-EST, si giunge in breve sul pianeggiante Colle della Becca di Moncorvè. Di qui si piega a sinistra e si sale l'ultimo ripido pendio fino alla cresta terminale che si affaccia sul Ghiacciaio della Tribolazione.Dopo aver superato un tratto di cresta rocciosa ed un breve passaggio esposto si raggiunge la statua della Madonna posta sulla vetta del Gran Paradiso (4061 m).
Discesa: per la normale dal rifugio Vittorio Emanuele

la Nord del Gran Paradiso
Betti che farà la traversata bassa fino al Vittorio Emanuele..un brava anche a Lei!
Rifugio Chabot
L'affollata Vetta

lunedì 7 giugno 2010

VAL DI MELLO-Stomaco peloso+l'Alba del Nirvana-

Come sempre la Val di Mello regala emozioni uniche, raggi del sole che filtrano tra la vegetazione e riverberano nell'acqua del torrente, i pascoli verdi e le placche granitiche...è una valle incantata...spettacolare;
Oggi classico concatenamento stomaco peloso e una delle prime vie aprita dal Leggendario Ivan Guerini.
(Relazione dal sito dei sassbaloss)
Attacco, Descrizione della via
Giungendo da Colico oltrepassare la città di Morbegno senza mai abbandonare la strada provinciale 38. Ad un certo punto la strada oltrepasserà il fiume Adda e piegherà nettamente verso destra. Appena oltrepassato il ponte (3 arcate di cemento bianco) svoltare a sinistra seguendo le indicazioni per la Val Masino. Seguire la strada locale 404 per circa 8 Km. fino a giungere al paese di San Martino. Proseguire prestando attenzione ai cartelli che indicano la Val di Mello. (al paese di San Martino acquistate il paas €5.00 per salire all'imbocco della valle, disponibili 80 pass al giorno) Dopo qualche tornante dovrete svoltare a destra e percorrere la piccola strada per circa 2 Km. Arriverete così ad un posteggio oltre il quale è impossibile proseguire in macchina.
Qui imboccare il sentiero che attraversa tutta la Val di Mello. All'altezza della contrada "Cà di Carna", situata sulla sponda opposta del torrrente, imboccare il sentiero sulla sinistra che sale in direzione del "Tempio dell'Eden" (identificabile dall'evidente tetto) alla cui base c'è la placca del "Trapezio d'Argento". "Stomaco Peloso" attacca alla sua estrema sinistra.
"STOMACO PELOSO"
1° tiro:
salire la placca per circa 20 metri, proseguire poi lungo una piccola fessura sino a raggiungere un ripiano dove si sosta su di un albero.40 Mt., IV°+, IV°, 2 chiodi.
2° tiro:
dalla sosta salire lungo un evidente diedro sino a raggiungere un grosso albero risalire la semplice placca a destra dell'albero e raggiungere il bosco . Sostare su di una pianta 35 Mt., III°+, IV°, IV°+.
"L'ALBA DEL NIRVANA"
1° tiro:
rimontare la placca sulla sinistra e traversare sino a raggiungere una fessura che obliqua da sinistra a destra (1 ch). Dopo averla risalita, riprendere a traversare a sinistra su di un piccolo ripiano sino a quando si è al cospetto di un muretto, vincerlo (passo chiave) e salire obliquando a sinistra fino a giungere a ridosso del tetto che caratterizza la via. Si sosta su due chiodi. 45 Mt., V°, IV°, 1 passo di V°+, IV°+, 2 chiodi.
2° tiro:
proseguire lungo la fessura alla base del tetto per qualche metro, indi abbassarsi un paio di metri per aggirare uno spigolino e proseguire nuovamente lungo la fessura sino a raggiungere la sosta (2 chiodi). A sinistra lungo il tetto strapiombante c'è l'attacco della via "Signora del Tampax" un monotiro di 8a. 30 Mt., IV°+, V°, qualche passo di V°+, 2 chiodi.
3° tiro:
sempre lungo la fessura che si segue sino a raggiungere una pianta con cordini alla base dell'evidente diedro verticale (dove corre la via "Morti Viventi"). Proseguire a destra abbassandosi un paio di metri raggiungendo una sosta attrezzata per la calata in doppia.
50 Mt., IV°, V°, qualche passo di V°+, 3 chiodi, 1 friend incastrato.
Discesa:
Dalla sosta effettuare una breve calata in doppia sino a raggiungere il bosco. Scendere lungo la traccia di sentiero che riporta alla sommità del "Trapezio d'Argento" (dove è stata attrezzata la seconda sosta). Qui effettuare un'altra calata di 60 Mt. raggiungendo così l'attacco di "Stomaco Peloso". Da qui al parcheggio mediante il sentiero percorso precedentemente
(bellissima giornata con Eleonora e Ivan)
 
la Valle al nostro arrivo
le placche del "Trapezio d'Argento" e "Il Tempio dell'Eden" con il  risonoscibile tetto
Il diedro del secondo tiro
La partenza del primo tiro dell'Alba del Nirvana
Al passo chiave del primo tiro
in sosta al secondo tiro
La fessura dell'ultimo tiro